Anatocismo bancario e tassi oltre la soglia d'usura.
Sai cosa è l'anatocismo bancario?
Il termine deriva dal greco anà (di nuovo) e tokòs (interesse). Siamo in presenza di anatocismo quando su una data somma dovuta a titolo di interessi conteggiamo a sua volta dei nuovi interessi.
In due parole è il calcolo degli interessi sugli interessi.
Facciamo un esempio pratico:
Come vediamo il capitale iniziale è di 100.000 € e con un ipotetico interesse al 5% dopo un anno il totale degli interessi dovrebbero essere di 20.000 €.
Ma molto spesso non è così!
Le banche infatti applicano un interesse composto, non più sul capitale iniziale che dovrebbe essere immutato, ma sul capitale più gli interessi via via maturati.
Nel caso preso in esame gli interessi pagati in un anno sono di 21.500 € ,in pratica 1.550 € in più di quanto dovuto.
E questo è solo l'inizio!
Va considerato che la capitalizzazione avviene ogni trimestre e che ogni volta vengono aggiunti nuovi interessi.
In tale modo abbiamo una crescita esponenziale dell'effetto anatocistico e delle somme conteggiate.
Anno dopo anno gli interessi pagati ingiustamente possono raggiungere cifre astronomiche!
Questa prassi si traduce in grossi guadagni per le banche e gli istituti di credito.
Guadagni fatti, bisogna dirlo, a scapito di clienti ignari.
Oggi, però la giurisprudenza è pacifica e costante nell'affermare che la prassi anatocistica utilizzata dalle banche è del tutto illegittima.
Pertanto, gli istituti di credito devono restituire gli interessi percepiti ingiustamente dai loro clienti.
L'Anatocismo è vietato dal Codice Civile, quindi per i nostri clienti che hanno o abbiano avuto il conto corrente in rosso, un finanziamento, un fido, un castelletto bancario, un affidamento, che hanno firmato derivati swap in garanzia è possibile che in tutti questi casi possa verificarsi l'Anatocismo.
La giurisprudenza afferma: La clausola che prevede la capitalizzazione trimestrale degli interessi passivi è affetta da nullità radicale per violazione dell'art.1283 c.c. e la mancata contestazione degli estratti conto non pregiudica la possibilità di eccepire l'invalidità e l'inefficacia del rapporto obbligatorio da cui derivano gli accrediti e gli addebiti nel conto corrente (Tribunale Salerno sez.I, 24 luglio 2010, n.1743).